Dylan Dog Color Fest n°1

Come avevo già anticipato qui ieri è uscito in edicola il primo numero della nuova serie targata Bonelli, dopo averlo letto non potevo non parlarne!
Il Dylan Dog Color Fest è una edizione annuale di 4 racconti che vedono protagonista l'Indagatore dell'Incubo, per un totale di 132 pagine tutte a colori, che ha inizio dopo 21 anni dall'uscita del primo numero di Dylan Dog.

In questo primo numero ci sono le storie sotto riportate con i rispettivi autori:

  • Dylan in Wonderland
  • Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
    Disegni: Bruno Brindisi
    Colorazione: Studio Tenderini
  • Fuori tempo massimo
  • Soggetto e sceneggiatura: Roberto Recchioni
    Disegni: Massimo Carnevale
    Colorazione: Massimo Carnevale
  • L'accalappiasogni
  • Soggetto e sceneggiatura: Giovanni Gualdoni
    Disegni: Bruno Brindisi
    Colorazione: Studio Tenderini
  • Il vampiro dei colori
  • Soggetto e sceneggiatura: Giovanni di Gregorio
    Disegni: Giampiero Casertano
    Colorazione: Studio Tenderini


    La prima sensazione che si ha quando si apre il volume è di novità, nonostante ultimamente, sempre più spesso, la Bonelli mandi in stampa dei numeri speciali di Dylan Dog a colori (prima ogni 100 adesso ogni 50 numeri).
    Subito dopo ci travolge l'odore di nuovo e di colore del volume, a differenza dell'inodore bianco e nero.
    In copertina c'è una stupenda illustrazione di Gabriele dell'Otto, in seconda di copertina invece troviamo la presentazione della serie, a cura di Sergio Bonelli.

    Dopo aver letto questa introduzione e mentre mi stavo godendo il momento tra inizio e fine della lettura, quell'attimo che si ha quando si prendono in mano tutti i libri o fumetti che sia, che divide il conosciuto dallo sconosciuto, ho avuto un pensiero: spero che Dylan Dog, non diventi mai a colori! Nonostante i colori siano belli e attrattivi, per me il vero fumetto resta quello in bianco e nero che quando finisci di leggere ti lascia tutti i polpastrelli delle dita neri!

    Detto questo mi inoltro tra le pagine e nelle avventure. Si inizia con una storia ispirata a Alice nel Paese delle Meraviglie e Peter Pan fatta di flash tra realtà e fantasia, tra passato e presente, molto breve ma intrigante.

    Nel secondo racconto, il migliore secondo me, troviamo un mostro nello stile tipico dei primi Dylan Dog: Axel Neil, che si risveglia da un lungo coma. Non vi dico niente della storia ma vi anticipo che il finale è bellissimo! :D

    Il terzo racconto, "L'accalappiasogni" è un'altra storia ispirata sempre a Peter Pan, sulla voglia di restare piccoli e giocare col nostro amico immaginario e, ora che ci penso, io non credo di averne mai avuto uno!

    L'ultima storia invece rispolvera i Vampiri, in questo caso particolari vampiri che succhiano il colore dalle persone...

    Insomma, non vorrei dilungarmi troppo nelle descrizioni nel caso qualcuno di voi ancora non lo abbia letto. Sicuramente in tutto il volume si gioca molto sulle opportunità offerte dalla colorazione dei personaggi e delle scene. Si privilegiano, soprattutto nel primo racconto, ambientazioni fantastiche rese ancor più tali dai colori; nell'ultimo invece si usa questa caratteristica ponendo in antetisi personaggi in bianco e nero, seppur con molte più sfumature del bianco e nero tradizionale...direi più in scala di grigi.

    Tutte le storie ruotano intorno al filo conduttore della paura di crescere e lasciarsi dietro la fantasia per affrontare il mondo reale che è, delle volte incomprensibile ma, tante altre, vale la pena di vivere!

    ...e in fondo penso sia questo "il mostro" che Dylan Dog ha sempre combattuto, non perdere mai la fantasia, continuare a credere nell'incredibile anche se delle volte la società ti porta a credere di più nel "materiale", ma ricordiamoci che non è quello che abbiamo che conta, ma piuttosto quello che siamo e quello che pensiamo e non dobbiamo mai smettere di crederci perchè altrimenti diventiamo "grigi" e tutti uguali allo stereotipo che vogliono farci essere!

    Commenti

    1. Recchioni si conferma il miglior "giovane sceneggiatore" in circolazione... il suo racconto è splendido :) Michele

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    2. ciao! ma l'hai capita l'ultima storia... non parla affatto di vampiri che succhiano i colori!!!!:-)

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    3. @Michele: E' vero! :)
      @Anonimo: La prossima volta è gradita la firma almeno posso risponderti meglio! ;) Comunque ho scritto così perchè magari c'è chi non ha finito di leggere o non ha ancora comprato il volume e non credo voglia sapere la fine ancor prima di iniziare :P

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    4. Come lettore della Free Books non ho potuto fare a meno di notare che Dylan in Wonderland è uno spudorato plagio (NON citazione, proprio plagio)di Mickey edito appunto dalla Free... Ma chissene frega, tanto Mickey l'avran letto in mille e DD lo leggono in centomila... Anzi Novantamilanovecentonovantanove da oggi, perchè sono restio a farmi prendere per i fondelli.
      Un caro saluto.

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    5. Grazie per la segnalazione, adesso mi informerò!

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    6. Letto. Mi sono piaciute tutte e quattro le storie, sopratutto la prima, emozionante e con un gran bel colpo di scena sul finale. Fantastica anche quella di Recchioni, sopratutto per i disegni. Mi ha solo deluso un pò il finale. Non ho capito la battuta sui Duran-Duran. O forse l'ho capita ma non mi ha fatto ridere. Mah! Copertina e confenzione ottime, sopratutto per il prezzo a cui lo vendono.

      La Bonelli si conferma una casa editrice piena di idee ed entusiasmo! Mi auguro che il Bonellone campi 100anni e ci regali ancora tante nuove serie!

      Guido

      PS Sono uno dei mille che ha letto Mickey, sulle pagine di quella rivista in cui lo pubblicavano e di cui ora mi sfugge il nome. Bel fumetto, ma non mi è sembrato per nulla simile a Dylan Dog. In Mickey non c'era un bambino zombi con la testa di zucca che girava con il gatto cagliostro, il piccolo principe e little nemo? Qualcun'altro l'ha letto?

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    7. vero. In Mickey c'erano tutti i personaggi citati. Per quanto riguarda la storia, il protagonista "entra" per così dire nel mondo onirico di una sfortunata bambina per aiutarla a risolvere i suoi conflitti interiori. I punti di contatto ci sono, eh si.

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    8. Insomma l'unica a non conoscere questo Mickey sono io... o forse lo conosco...chissà...appena ho tempo cerco su google e scoprirò!

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